Accoglienza

Ben sappiamo che l’accoglienza è consegnata ai docenti e alle loro competenze per creare un clima “caldo” di incontro e di scambio. Così come l’inserimento è strettamente legato alle preziose capacità di fare progetti. In questi anni la presenza degli alunni stranieri nelle scuole di Ravenna, Cervia, Russi e provincia è diventata sempre più consistente. La scuola e i servizi educativi sono diventati i luoghi privilegiati dell’incontro e dello scambio tra infanzie e adolescenze; oggi rappresentano dei veri e propri “laboratori” interculturali nei quali promuovere la volontà e la capacità di accoglienza e di integrazione.

L’accoglienza è una fase temporale, quella del primo incontro tra chi emigra e chi abita nel luogo d’arrivo, e segna in modo profondo lo svolgersi dei successivi processi di relazione interetnica e di inserimento. L’accoglienza è inoltre l’insieme dei dispositivi, delle norme, degli atti, delle risorse che devono essere previste e realizzate da parte della comunità ospitante nei confronti di chi arriva. Occorre evitare che i bisogni di accoglienza ricevano risposte solo di tipo emergenziale facendo in modo che rappresentino il primo gradino, la prima tappa verso l’integrazione; l’accoglienza deve essere il punto di partenza di un percorso di integrazione dei bambini immigrati nella scuola e nella comunità.

IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

Il protocollo d’accoglienza è un documento che viene deliberato dal collegio docenti. Dovrebbe contenere criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni immigrati, definire compiti e ruoli degli operatori scolastici, tracciare le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana. Il protocollo d’accoglienza si propone di:

  • Definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema d’accoglienza di alunni stranieri
  • Facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale
  • Sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto
  • lFavorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione

IL PROTOCOLLO D’INTESA FRA I COMUNI DI RAVENNA, CERVIA, RUSSI E GLI ISTITUTI SCOLASTICI

E’ un documento sottoscritto dagli assessori all’Istruzione e all’Immigrazione e da tutti i dirigenti scolastici dei 3 comuni che prevede di:

  • Consolidare ed estendere le buone pratiche di prima accoglienza, inserimento e inclusione degli alunni stranieri
  • Confermare il ruolo dei mediatori culturali
  • Consolidare le linee guida operative per la valutazione degli studenti stranieri
  • Avvalersi del P.S.P (strumento elaborato e condiviso dai docenti referenti delle scuole di ogni ordine e grado dei tre comuni) conforme alle linee guida per la valutazione degli studenti stranieri
  • Attivare negli istituti scolastici gruppi di studio plurilingue/multilivello per l’apprendimento dell’italiano come L2
  • Realizzare azioni volte alla promozione delle lingue madri

CONOSCERE LE PRASSI E LE FASI DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE

  • Consolidare le pratiche di prima accoglienza
  • Confermare il ruolo del mediatore culturale
  • Consolidare le linee guida operative per la valutazione degli studenti stranieri
  • Avvalersi del PSP

CONOSCERE LE FUNZIONI DEL DOCENTE REFERENTE INTERCULTURA

  • Monitora criticità e risorse / buone prassi
  • Coordina gli interventi di mediazione linguistica culturale, i gruppi di studio, i laboratori, in raccordo con la Casa delle Culture
  • Promuove e fa consulenza su prassi e strumenti della mediazione culturale
  • Informa su normativa e Servizi del territorio

COME RICHIEDERE IL MEDIATORE

Quando arriva un bambino/a migrante, o quando si ravvisa la necessità di intervento negli ambiti sopraddetti, in accordo con l’insegnante referente di plesso o di Istituto o con la funzione strumentale, si richiede presso la Segreteria della propria scuola l’apposito modulo. Compilata la scheda, la si invia allo sportello Mediazione della Casa delle culture. Seguirà (entro due giorni al massimo) il contatto diretto del servizio Mediazione, con cui si accorderanno gli appuntamenti per il primo incontro di conoscenza fra mediatore ed insegnante, nonché mediatore e alunno-a. Al fine di facilitare la progettazione è stata predisposta una “scheda progetto” da compilare congiuntamente da parte dell’insegnante e del mediatore e da consegnare all’insegnante referente intercultura.

La costruzione progettuale di un intervento di mediazione ha lo scopo di:

  • definire obiettivi specifici, ma soprattutto realistici: passaggio importante che permette di misurare oggettivamente gli esiti del percorso intrapreso;
  • condividere un’ intenzionalità operativa e pedagogica; nulla si lascia al caso;
  • favorire processi “autoformativi” utili all’insegnante e al mediatore;
  • documentare l’esperienza (prodotti e processi).

(testo tratto da “Accogliere e includere”, piccola guida per insegnanti delle scuole dell’obbligo, prodotto dalla Casa delle culture)