05 Giugno 2014

Conto alla rovescia per la tre giorni del festival delle culture

Il 6 giugno anteprima in sala Forum di via Berlinguer e parata inaugurale da piazza S. Francesco alle ore 17.30.

Torna il Festival delle Culture, ottava edizione, a Ravenna, il 6, 7 e 8 giugno 2014, tre giorni di festa con protagonisti i cittadini immigrati e le loro associazioni, che incontrano gli autoctoni a partire già dall’organizzazione, per la regia del Comune di Ravenna attraverso lo strumento della progettazione partecipata. Concerti, danze popolari, incontri, gastronomia, mercato che avranno come location la Darsena di città, in particolare le Artificerie Almagià e la banchina del canale Candiano, un vero Mosaico di culture, in sintonia con il motto della candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura 2019. Il Festival celebra la bellezza del vivere insieme, sintetizzata nello slogan “Il vasto mare del bello”.

Il Festival delle Culture 2014 si apre con un’anteprima, venerdì 6 giugno alle ore 9.30, presso la Sala Forum di via Berlinguer 11, con l’incontro “Investire sulla diversità: la ricchezza delle differenze. Politiche regionali e locali a confronto”, ovvero il seminario regionale dei centri interculturali in Emilia Romagna. Oltre ai relatori parteciperanno Fabrizio Matteucci, Sindaco di Ravenna, Martina Monti, Assessore all’immigrazione del Comune di Ravenna, e l’Assessore regionale alle politiche sociali e per l’immigrazione Teresa Marzocchi che illustrerà il nuovo Piano triennale per l’integrazione dei migranti.

Sarà invece la splendida basilica di San Francesco a fare da sfondo all’inaugurazione della VIII edizione del Festival delle Culture di Ravenna, venerdì 6 giugno alle 17. Dopo i saluti dell’assessore all’immigrazione Martina Monti e del coordinatore di Ravenna 2019 Alberto Cassani, tanti giovani artisti impugneranno la bandiera del mondo per cominciare la Fiumana atto V, la parata inaugurale che sarà dedicata ad Alessio “Spitfire” Lunardini, recentemente scomparso in un tragico incidente stradale, che, come da alcuni anni a questa parte, si sarebbe dovuto esibire durante l’inaugurazione insieme ai Lasagna Style.

Da piazza San Francesco, dopo le esibizioni di parkour e breakdance, partirà la grande fiumana umana che scorrerà lungo il centro storico fino alle Artificerie Almagià, in Darsena di città, cuore pulsante della manifestazione. Tappe intermedie con i balli latinoamericani, la pizzica, i ballerini del Quake, le acrobazie dei giocolieri di Ravenna Jugglers, i balli folk dell’Associazione tunisina e il Teatro dell’Oppresso del gruppo Altriluoghi&Gim, il tutto animato dal FurgoDisco.

All’arrivo della Fiumana, alle 20, dentro all’Almagià si terrà un’esibizione di Capoeira da parte del gruppo Coquinho Baiano: la danza/lotta proveniente dal Brasile, nata ai tempi dello schiavismo. Il Festival delle Culture ospiterà anche il XIII batizado di capoeira della scuola Coquinho Baiano di Ravenna. Con la partecipazione di “mestre” internazionali.

Alle ore 20.30, presso il circolo Dock 61 (di fronte all’Almagià), ci sarà l’incontro “Il corpo è la mia prima casa?” con Cecilia Gallotti (antropologa): Il corpo che comunica; Mirella Santamato (artista): Il corpo delle donne nel tempo e nel mondo; Riccardo Bottazzo (giornalista): Migranti nei Cie, il corpo che diventa numero. Modera Marina Mannucci (Comitato Rompere il Silenzio).

Due i concerti serali sul palco dell’Almagià a partire dalle ore 21.30. Si esibiranno i Waterproof, un progetto musicale/performativo che porta i ritmi frenetici della musica elettronica DnB/Dubstep/Jazz nel quadro dell’improvvisazione di gruppo dal vivo con contrabbasso, didgeridoo, batteria, elettronica. A seguire, alle ore 23, salirà sul palco Sabir, che con la White Forest ha pubblicato Fuss&Chips, con un live set di musica elettronica che mescola dub, dowtempo e hip hop ricco d’influenze etniche e tribali.

Già nella prima giornata al Festival delle Culture ce n’è per tutti i gusti. I più piccoli potranno divertirsi con “Profumi dal mondo” (a cura di Pernilla Vall e dell’associazione Terra Mia), un laboratorio di spezie per bambini e i loro genitori in collaborazione con La Butèga ad Giorgioni che ci parlerà di alcune spezie poco diffuse: uso, benefici e curiosità. Il “Festivalino” proseguirà dalle 20 alle 23.30 con Kubb, il gioco vichingo: un gioco di società “da giardino” della tradizione svedese, un mix tra bowling e bocce il cui scopo è buttare giù i “birilli” della squadra avversaria lanciando bastoni in legno. Sotto la guida di Riccardo Testardi e Pernilla Vall il gioco è adatto sia ai bambini che agli adulti. Presente anche uno stand ludico ricreativo per tutte le tre giornate.

Gli amanti di Instagram, potranno partecipare al contest Il vasto scatto del Festival: durante le tre giornate del Festival, in collaborazione con InstaRavenna, è possibile contribuire a creare un fotoracconto del Festival taggando le foto con #FdC14. È possibile vincere ogni giorno due cene per due persone in uno dei ristoranti etnici del Festival!

Ampia scelta per chi vuole cimentarsi in nuovi sapori: sulla banchina del canale Candiano (via D’Alaggio) ci saranno il Ristorante Marrakech con specialità mediorientali, Aralya con i piatti indiani e srylankesi, Bella Africa con cucina senegalese e camerunese e Cartagine con cucina tunisina. Spazio anche allo shopping con un mercato di prodotti artigianali da diverse parti del mondo, produzioni artistiche locali.

Una fiera che si estende con gli stand espositivi di oltre venti associazioni di volontariato, dentro e fuori all’Almagià, in sinergia con tre esposizioni: “Io sono Rummenigge – Fotografie di Davide Baldrati”, dal 24 maggio all’8 giugno presso l’Agenzia Image (un racconto per immagini ambientato a Ravenna nell’estate 2012, nei campi da calcio che bambini e ragazzi di tutte le età liberi dagli impegni della scuola, inventano negli spazi urbani, qui come in ogni città o villaggio del mondo), “La Bosnia: sotto-sopra un ponte – Mostra fotografica a cura di Anida Poljac”, dal 3 al 15 giugno presso il circolo Dock 61 (un excursus fotografico sulla Bosnia contemporanea del dopoguerra con scatti stati realizzati prevalentemente nelle città di Sarajevo, Mostar e Derventa), e “Io non m’arrendo. Dieci storie di donne badanti”, 10 gigantografie esposte durante le giornate del Festival in via Magazzini Posteriori (un reportage fotografico di Giampiero Corelli sulla vita di alcune donne straniere che lavorano e vivono facendo il lavoro di cura presso famiglie nella città di Ravenna).

Il Festival delle Culture è un evento Prove Tecniche 2019, organizzato dal Comune di Ravenna con il contributo della Fondazione del Monte.

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